sabato 27 luglio 2013

Scrivendo sulla storia n. 11 del 27 Luglio 2013

Buon compleanno ad un criminale di cent'anni

Erich Priebke compie cent'anni. I suoi sostenitori intendono festeggiare il suo compleanno, ma il sindaco di Roma giura che non ci saranno manifestazioni pubbliche. 
 E' stato per sua stessa ammissione il “numero due” delle SS in Italia ai tempi dell'occupazione nazista dell'Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Secondo solo ad Herbert Kappler, altro criminale di guerra nazista. Entrambi non hanno mai reciso i rapporti con l'Italia, volenti o nolenti.  
Entrambi hanno diretto la stage delle Fosse Ardeatine, nel 1944, fucilando 335 civili inermi per rappresaglia. Kappler fu catturato e processato in Italia, ma riuscì rocambolescamente a fuggire dall'ospedale romano del Celio in cui era rinchiuso il giorno di Ferragosto del 1977, rinchiuso in una valigia e grazie alla complicità della moglie, riuscendo nel suo intento di morire da uomo libero libero, nella sua Germania nel 1978. 
Un terzo gerarca, protagonista anch'esso di numerosi crimini di guerra perpetrati nel nostro paese, Karl Hass, invece, nonostante fosse stato anch'egli condannato all'ergastolo per crimini di guerra, era morto a 92 anni in una casa di riposo romana dove era ricoverato agli arresti domiciliari. 
Rastrellamenti nazisti a Roma durante la Resistenza
Questi tre diligenti militari tedeschi hanno sempre avuto in comune la voglia di tornare nel proprio paese (dove hanno sempre potuto contare su un congruo numero di sostenitori), l'insofferenza per la giustizia italiana e quasi tutti i morti per stragi di rappresaglia verso i la popolazione civile italiana di cui si sono macchiati prima del 25 aprile 1945 (Fosse Ardeatine, Marzabotto, Sant'Anna di Stazzena ed altre). 
Fuggito in Argentina dopo la guerra, Priebke, nel suo mezzo secolo di libertà, è riuscito a compiere alcuni viaggi in Germania ed ha dichiarato di essere passato in Italia per due volte.  
A seguito di un'intervista pubblica televisiva concessa alla ABC americana, che ne rivelò la presenza da uomo libero, nel 1995 l'ex ufficiale nazista è stato estradato nel nostro Paese, processato più volte e condannato all'ergastolo insieme a Karl Hass
La sentenza è stata confermata nel novembre dello stesso anno dalla Corte di Cassazione ma, a causa della sua età avanzata, sia a Priebke che ad Hass fu concessa la detenzione domiciliare. Una detenzione domiciliare comoda, più volte modificata, trasformata, allargata alle proprie esigenze, e che lo stesso ha più volte sprezzantemente violato. 
L'ultima nel 2011, nel giorno dell'anniversario della strage, lo ha visto fotografato a cena in un ristorante di Rom.
 
Questo post è stato pubblicato il 27 Luglio 2013 su Cervelliamo blog

mercoledì 24 luglio 2013

Scrivendo sulla storia n. 10 del 24 Luglio 2013

Dimenticare Detroit

Detroit è fallita, sepolta da 18 miliardi di dollari di debiti sotto forma di obbligazioni municipali emesse che non saranno più ripagate. Migliaia di dipendenti pubblici rischiano il licenziamento, le pensioni sociali saranno ridotte e l'assistenza sanitaria pure. Mai finora era successo una cosa simile ad una città-simbolo dell'America: la città che nel 1908 aveva messo su strada la prima Ford T, che negli anni “50 battezzò con la casa discografica Motown artisti come Jackson 5, Stevie Wonder e Diana Ross, che il 23 luglio 1967 ha sbattuto in faccia al mondo le sue contraddizioni razziali in cinque giorni di guerriglia urbana che lasciarono 43 morti (il più piccolo aveva 4 anni il più vecchio 82), 467 feriti, oltre 7. 000 arresti, 2.500 negozi saccheggiati, 412 palazzi in fiamme. Ora quella città, a differenza dei suoi colossi automobilistici (Ford, Chrysler e General Motors) si è arresa alla crisi e chiede protezione dai creditori congelando i propri debiti (ed i relativi interessi), invocando l'articolo 9 della legge fallimentare americana. L'America per ora non teme l'effetto che definiscono -palla di neve- espressione che meglio non potrebbe rendere l'idea dei suoi disastrosi effetti.
Foto di Detroit, Michigan (USA)
Tutto il mondo sta a guardare, nessuno lo dice, ma, se dovesse accadere anche da noi? In Italia tecnicamente non sarebbe possibile. Il dissesto finanziario, parola solo in apparenza più gentile, che può colpire una pubblica amministrazione che non può onorare i debiti, non comporta rischi per i pubblici dipendenti (assunti con contratto nazionale) né per gli amministratori. I servizi pubblici verrebbero comunque garantiti, sulla carta. Il 2013 però, potrebbe essere l'anno del disastro per almeno 50 amministrazioni di alcune grandi città o capoluoghi di provincia. Negli ultimi due anni le richieste di commissariamento sono passate da una-due l'anno a 25.  
Foto panoramica della città di ALessandria, Piemonte (It)
Dal 1989, anno dell'entrata in vigore della normativa con l'istituto del dissesto finanziario, sono stati 460 i comuni finiti sottosopra, di cui la maggior parte in Calabria e in Campania, traditi da entrate finanziarie solo ipotetiche, contrapposte a spese, ahimè, reali, tanto da aprire buchi di bilancio enormi. E' accaduto un anno fa per Alessandria, il primo capoluogo i provincia la cui insolvenza è stata accertata dalla Corte dei conti, e prima ancora per Taranto o Enna. Fanno tremare la situazione finanziaria di grandi capoluoghi-città metropolitane come Reggio Calabria (con debiti accertati di 679 milioni), Napoli (850 milioni), Catania, Caserta, Messina, Palermo. Ma non c'è solo il Sud. A Siena il bilancio è in rosso di oltre 300 milioni, a Parma di 800 milioni, a Torino e Milano i debiti sono già oltre 3 miliardi, a Roma circa 10. Ma per gli amministratori l'imperativo è: ignorare l'esempio USA, dimenticare Detroit.
 
Questo post è stato pubblicato il 24 Luglio 2013 su Cervelliamo blog

Cos'ho cucinato oggi?


ARISTA DI MAIALE CON CREMA DI VERDURE (con video-sequenza)
Ingredienti (per 6 persone):
1 arista di maiale da circa 800 g;
metà peperone rosso (se di grandi dimensioni);
1 cipolla di piccole dimensioni;
mezzo spicchio d'aglio;
1 carota grande;
2 costine di sedano;
1 ciuffo di prezzemolo;
1 rametto di rosmarino;
una tazzina scarsa di panna da cucina;
1 cubetto di dado classico;
1 bicchiere e mezzo di vino bianco;
1 noce di burro;
olio extravergine d'oliva, sale e pepe q.b.
Preparazione
· tritate finemente sedano, cipolla, aglio, carota, peperone e prezzemolo;
· in una padella larga e bassa mettete una noce di burro, un filo d'olio e rosolate l'arista a fiamma moderata su tutti i lati fino a quando non si creerà una crosticina esternamente:
· a questo punto togliete l'arista dalla padella e tenetela da parte per un po;.
· mettete nell'olio in cui avete rosolato l'arista il trito di verdure preparato in precedenza, il rametto di rosmarino, il dado e rosolate per 3-4 minuti il tutto;
· fatto ciò aggiungete l'arista alle verdure, bagnate con il vino bianco e lasciate cuocere a fiamma viva per sfumare il vino;
· una volta sfumato il vino, procedete a pepare e salare a vostro piacere e lasciate cuocere a fiamma dolce per una ventina di minuti;
· passati i 20 minuti togliete l'arista dalla padella e tagliatela in fettine sottili;
· procedete poi con il passare le verdure in modo da creare una specie di crema di verdure a cui poi aggiungerete la tazzina scarsa di panna;
· disponete in una terrina le fette di arista, cospargetele in superficie con la crema di verdure e infornate a 180°C per altri 20 minuti (anche meno se vi sembra che l'arista fosse già abbastanza cotta, così da evitare di rendere dura la carne) avendo cura di ricoprire la carne con un foglio di alluminio;
· una volta cotta, servite calda con un filo di crema alle verdure sopra.
Potete seguire passo-dopo passo le fasi della preparazione cliccando qui (durata:3'circa) 






giovedì 18 luglio 2013

Scrivendo sulla storia n. 9 del 18 Luglio 2013

Scale d'estate. A Napoli l'arte su per le scale storiche delle città.

Napoli, città d'arte, musica e teatro, Napoli scenario di spettacolo nei posti più impensati. Anche sulle scale. Ed è per questo che dal 19 Luglio parte "Scale d'estate", una rassegna multimediale tra recitazione, musica e degustazioni culinarie, utilizzando le storiche scalinate napoletane, alcune delle quali hanno fatto da sfondo a film o sceneggiate, ma anche ad episodi storici drammatici. Gli spettacoli della prima tre giorni di appuntamenti, dal 19 al 21 luglio, si svolgeranno sulle scale di Montesanto: il 19 luglio alle 18,00 si comincerà con musica jazz dal vivo a cui seguirà un aperitivo a cura del "il Mercato del contadino". 
 Locandina del film "la Kryptonite nella borsa" (2011)Alle 19,00 farà seguito la lettura de "I racconti del nido" a cura di Michele Iodice. Alle 21.30 Pappi Corsicato presenterà il suo ultimo film "Il volto di un'altra". Il giorno dopo alle 18,00 è in programma l'aperitivo ed uno spettacolo curato dall'associazione "Lo sguardo che trasforma". A seguire musica da ballare fino alle 21.30. A seguire proiezione del film del 2011 del regista napoletano Ivan Cotroneo "La kryptonite nella borsa".Il film è ambientato a Napoli negli anni “70 e racconta la storia di Peppino, un sensibile bambino di 9 anni che vive in una famiglia alquanto bizzarra e sopra le righe e che i giovani zii Salvatore e Titina crescono ed aiutano a muoversi affrontando le vicissitudini quotidiane del complicato mondo degli adulti muovendosi su e giù per le scale di Napoli. Un film che la critica ha valutato positivamente, e che ha raccolto alla sua uscita cinque candidature al David di Donatello e tre ai Nastri d'Argento.
Il 21 luglio alle 18.00 si chiude il primo ciclo di eventi con l'aperitivo e con lo spettacolo teatrale di Bruno Leone e le su famose “guarattelle". Alle 21.30 infine, chiusura alla grande con la proiezione de "Il giudizio universale" del 1961 di Vittorio De Sica. Si tratta di un kolossal surreale in cui recitano i migliori attori italiani del tempo, ambientato in una Napoli sull'orlo dell'apocalittico giorno del giudizio. Mistero del cinema, questo film al suo tempo fu un flop clamoroso di incassi e di critica.

Questo post è stato pubblicato il 18 Luglio 2013 su Cervelliamo blog

domenica 14 luglio 2013

Cos'ho cucinato oggi?



Paccheri Tonno fresco e Olive


 Ingredienti (per 4 persone):
     paccheri o mezzi paccheri;
      1 trancio di tonno fresco da 200 g circa;
      una manciata di pomodorini maturi;
     1 scalogno
     olive fresche o sott’olio denocciolate
     capperi sottaceto;
     2/3 filetti d’acciuga;
     olio e.v.o.,  sale, pepe quanto basta,



Mettete a bollire l’acqua per la pasta. Nel frattempo in una padella mettete un po’ d’olio, i filetti d’acciuga e lo scalogno tritato grossolanamente. Tagliate il trancio di tonno a cubetti non troppo piccoli ed eliminate (se presente) la pelle; quando l’acciuga si sarà sciolta e lo scalogno sarà ben dorato e morbido, alzate leggermente la fiamma e aggiungete i pomodorini lavati e tagliati in 4. Aggiungete un pizzico di sale e mescolate. Fate soffriggere il pomodorino per 2/3 minuti quindi aggiungete il tonno, un paio di cucchiaini di capperi strizzati e abbondanti olive taggiasche. Cuocete per altri 2/3 minuti, spegnete la fiamma e pepate a piacere. Scolate la pasta bella al dente, tenete da parte qualche mestolo della sua acqua e usatela per “risottare” i paccheri nella padella; quando attorno alla pasta si sarà creata una bella e saporita cremina questa sarà pronta per essere portata in tavola.