martedì 25 giugno 2013

Scrivendo sulla storia n.3 del 25 Giugno 2013

PAULA COOPER, LA DONNA NATA TRE VOLTE.

Il 17 giugno 2013, dopo 24 anni, l’America ha placato finalmente la sua insaziabile voglia di vendetta e dichiara saldato il conto con Paula Cooper. L'ex adolescente-assassina all'età di 16 anni fu la prima minorenne ad essere condannata a morte per aver seviziato ed ucciso la sua insegnante di religione insieme ad altre tre coetanee, collezionando un bottino di soli 10 dollari, più tutte le aggravanti di questo mondo, più il triste primato di essere la più giovane donna dello Stato a varcare il braccio della morte.
In quegli anni sembrava impensabile che la giustizia americana potesse mai emettere una sentenza tanto severa per una minorenne, ma il giudice James Kimbrough al termine del lungo processo giudiziario e mediatico pur dichiarandosi personalmente contrario alla pena di morte, lo fece.
Paula Cooper in una foto segnaletica dell'epoca.L’America quindi non perdonava a Paula la sua crudeltà, la sua rabbia assassina, la mancnza di pentimento; poco contava il suo passato di violenze ed abusi sessuali subiti in famiglia. Inoltre, come osservarono diverse migliaia di americani, Paula era l’unica persona di colore in quella gang. L'unica a cui la giustizia americana chiedeva di pagare per tutte. Solo una vera e propria sollevazione internazionale fermò lo stantuffo letale del boia: la Corte Suprema di Stato ricevette oltre 2 milioni di firme (tra cui quello dell’allora Papa Giovanni Paolo II); un ulteriore appello con un milione di firme a supporto arrivò alle Nazioni Unite. La pena fu commutata in 60 anni di carcere dalla Suprema Corte dell’Indiana. Pene simili avevano già raggiunto le tre complici di Paula che al momento dell’arresto avendo però confessato e pentitesi, si erano guadagnate un congruo sconto di pena (oggi sono tutte libere cittadine americane). Così Paula fu richiamata alla vita per la seconda volta.
Da quel giorno Paula Cooper ricominciò a vivere, ha scontato fino in fondo la sua pena. Durante la detenzione ha studiato, ha dapprima preso la maturità, poi ha frequentato un corso professionale, e ha preso una laurea di 1° livello ed oggi è una valida tutor di cani per ciechi.
Nel momento in cui riassaggerà la libertà Paula proverà a lasciarsi tutto il passato quasi dietro le spalle: uscirà dal Penitenziario di Rockville a 43 anni con un diploma di laurea, almeno 75 dollari e un vestito nuovo fornito dallo Stato.Ma dove andrà e cosa ha intenzione di fare da donna libera rimane ancora poco chiaro.
Considerando anche che da allora lo Stato dell’Indiana ha elevato dapprima a 16, poi a 18 ed infine nel 2005 ha dichiarato incostituzionale la condanna a morte di un minorenne, non è impensabile che Paula quando varcherà la soglia del carcere si sentirà di rinascere.E sarà per la terza volta.

Questo post è stato pubblicato il 26 Giugno 2013 su Cervelliamo blog

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