Le lava-lamp compiono cinquantanni e sono ancora in commercio. Ve le ricordate?
Sono
passati cinquantanni
da
quando è cominciata la produzione e diffusione. Tutti noi ne abbiamo
comprato una, o ne abbiamo ricevuta una in regalo. Ma sono sicuro che
a distanza di mezzo secolo, nessuno ancora sa come funzionava, una
lava-lamp. Ma si, certo, le lava-lamp, quei meravigliosi oggetti
luminosi di arredamento di forma cilindrica o conica, costituita da
una struttura esterna trasparente in cui un liquido fosforescente
andava su è giù continuamente, creando suggestivi effetti di forme,
di colore e soprattutto, di luce.
Il
1 Settembre 1963 l’inglese
Edward Craven Walker attraverso
la neonata Mathmos
ltd
aveva cominciato a produrre
in larga scala la
sua invenzione che
aveva
chiamato lava
lamp:
il
principio di funzionamento era affidato ad una
piccola quantità di cera colorata immersa
in un liquido colorato, illuminato e riscaldato da una lampadina
posta alla base. Il calore emanato dalla lampada spingeva
la cera verso l’alto e
raffreddandosi,
ricada di nuovo scomposta in vari pezzi verso il basso, per poi
ricominciare. Sembra
cosa
da poco,
ma sappiate che la
lava
lamp diventò
un oggetto di design di culto e uno dei molti simboli degli anni
Sessanta e Settanta. Ringo Starr, il batterista dei Beatles, era un
collezionista accanito di lava
lamp.
Dopo
periodi di vendita alternati,
negli anni Novanta le lampade tornarono a vendere bene, anche meglio
di quanto avessero fatto negli anni Sessanta, grazie a corsi e
ricorsi delle mode e del vintage.
Il
metodo di produzione negli anni è rimasto molto simile a quello
originale: alcuni macchinari producono il contenitore, mentre il
liquido e la cera sono versati da un operaio, che ne può riempire
fino a 400 in una giornata e mezza di lavoro. Una lava
lamp originale
oggi può costare da 55 sterline (circa 64 euro) in su.
Questo post è stato pubblicato il 4 settembre 2013 su Cervelliamo blog
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