Anniversari che non si dimenticano: aspettando l'11 settembre / - 2
Ci
sono date, anniversari che non si dimenticano, e che
ogni volta che ricorrono riportano
alla mente una o cento
storie. Storie anche non
clamorose,
ma nel complesso tutte le storie contribuiscono a rendere
l'avvenimento indimenticabile.
Al centro di esse ci sono sempre uomini
e non che con il loro operato, o con la
sola presenza, hanno scritto la storia. E probabilmente hanno
reso quelle date indimenticabili.
Quando vide il primo aereo arrivare,
Tania si trovava al 96esimo piano della torre Sud del World Trade
Center, dove era impiegata. Dichiarò che temendo per la sorte del
suo promesso sposo Dave, che lavorava nella torre Nord, si precipitò
fino al 78esimo piano per avvertirlo.
Intanto alle 9 e 03 dell'11 settembre 2001 un secondo aereo, anch'esso dirottato, da li a poco avrebbe impattato contro la torre Sud che poco dopo si sarebbe disintegrata al suolo. La corsa le salvò la vita, ma non riuscì a salvare il suo Dave. Per sei anni, fino al 2007, la loro storia commovente, quell'amore spezzato e la fuga dalla morte di Tania Head hanno riempito le cronache di tutto il mondo.
Intanto alle 9 e 03 dell'11 settembre 2001 un secondo aereo, anch'esso dirottato, da li a poco avrebbe impattato contro la torre Sud che poco dopo si sarebbe disintegrata al suolo. La corsa le salvò la vita, ma non riuscì a salvare il suo Dave. Per sei anni, fino al 2007, la loro storia commovente, quell'amore spezzato e la fuga dalla morte di Tania Head hanno riempito le cronache di tutto il mondo.
Tania
fu eletta presidente di un' associazione dei sopravvissuti agli
attacchi terroristici. E' stata ricevuta da Rudolph Giuliani e
Michael Bloomberg, sindaci di New York. La sua storia è stata presa
a esempio tra mille vicende legate all’11 settembre.
Peccato che fosse tutto falso. E che lei sulle Torri Gemelle non ci fosse mai stata, non aveva mai avuto alcun Dave né altri cari scomparsi nell’incidente. Un bluff totale, frutto forse della follia, magari ispirato da un morboso desiderio di notorietà.
Peccato che fosse tutto falso. E che lei sulle Torri Gemelle non ci fosse mai stata, non aveva mai avuto alcun Dave né altri cari scomparsi nell’incidente. Un bluff totale, frutto forse della follia, magari ispirato da un morboso desiderio di notorietà.
Nessuno
aveva mai avuto ragioni per dubitare della sua storia, una delle
tante sfaccettature di una tragedia planetaria. Almeno fino al 2007,
quando un
giornalista del New
York Times, incaricato
di scrivere
un articolo su di lei le rivolse qualche domanda in più. Domande
alle
quali Tania Head non fu in grado di rispondere e
che permisero di appurare che
la donna non aveva mai lavorato alle
Twin Towers, né stava
per sposarsi. Che
l’11
settembre del 2001 si trovava a Barcellona, in Spagna, sua città
natale, trattandosi
in realtà di tale Alicia
Esteve. Alicia alias
Tania,
per
un suo disturbo della personalità,
aveva bisogno di essere al centro dell’attenzione. Aveva
studiato negli Stati Uniti e
deciso
di
tornarci nel
2001:
appena
in
tempo per calarsi
nel personaggio-Tania.
Subito dopo il
2007,
senza fornire alcuna spiegazione per l’accaduto, la donna si è
eclissata. Ma a undici anni dalla tragedia, le
sue tracce sono riemerse: Alicia
Esteve aveva
trovato lavoro a
Barcellona,
ma
quando nell'aprile 2012 il video-choc sulla sua storia è uscito
negli Usa, la società ha deciso di licenziarla. E la follia di
Alicia-Tania è di nuovo esplosa. La donna ha accusato i responsabili
di essere insensibili per «aver cacciato una vittima del terrorismo
internazionale». Eppure, sul suo curriculum utilizzato
in Spagna, vantava
ancora di essere stata presidente dell’Associazione sopravvissuti
agli attentati del World Trade Center.
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