A proposito di corruzione (7-fine)
Mafia e corruzione sono due mali tipici
della società italiana. Spesso - ma non sempre - coincidono; può dirsi che dove
c’è la mafia è oggettivamente più forte e penetrante la corruzione. Il mafioso
ha un argomento in più che può spendere nei confronti del funzionario infedele:
oltre il denaro ha dalla sua la capacità dell’intimidazione. Non sempre però la
presenza della corruzione significa presenza di mafie. In alcuni contesti essa
è il frutto di lobby di potere politico/affaristico che non necessariamente
hanno legami con le mafie. I fatti emersi a Milano con l’Expo e a Venezia con
il Mose dimostrano che importanti eventi corruttivi possono accadere anche senza
mafie. Di sicuro sconfiggendo (o rendendo meno forti) le mafie si diminuirà una
certa corruzione, ma non necessariamente la si eliminerà.
Ma il fenomeno della corruzione prevede che ci sia un
corrotto ma anche un corruttore: l’idea diffusa che corruzione sia una
scorciatoia non è una buona soluzione. La corruzione è un
rapporto bilaterale e in una situazione di sostanziale parità contrattuale: il
pubblico ufficiale che vende la propria funzione è un soggetto da considerarsi
spregevole ma non lo è meno chi corrompe o compra l’esercizio del potere.
Questo è un pezzo della battaglia culturale che va ffrontata e l’A.N.A.C. può provare a svolgere un ruolo
significativo, uscendo all’esterno, rendendosi riconoscibile e utilizzando la
sua ottenuta autorevolezza. Si può parlare di corruzione anche nelle scuole,
nelle università, provando a far capire che chi corrompe non fa solo danno al
prestigio dell’amministrazione pubblica ma a tutta la società. Il
rappresentante delle forze dell’ordine che arresta un corruttore, essendo egli
stesso un pezzo della Pubblica Amministrazione è l’esempio di un virtuoso che
fa il suo dovere, che spesso procede anche contro colleghi del loro stesso
ufficio. È la dimostrazione più evidente che c’è una parte sana nella
società italiana sulla quale si dovrà lavorare per invertire il trend della
lotta al malaffare. (fine)
a cura di Paolo Russo
(realizzato con i contributi editoriali di: - ANAC, Associazione Nazionale Anticorruzione, Repubblica-Limes, rivista specializzata, Connecting Managers, web community)Questo post è stato pubblicato il 23 Luglo 2014 su Scrivo di te
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