La notte del Vajont
Ieri sera, poco prima
delle 23 (alle 22.39 per la precisione) forse voi non l'avete sentito, ma molte
persone ogni anno a quell'ora giurano di sentirlo
ancora, quel rumore.
E' forte stridente, inequivocabile. E' il rumore
di un milione di camion che scaricano contemporaneamente dal loro
cassone ribaltabile il loro carico di ghiaia, o di terriccio, o di
pietra di breccia. E' il rumore del Vajont.
E' lo stesso rumore che
cinquant'anni fa udirono oltre cinquemila bellunesi che vivevano
nella valle del Piave, fra Belluno e Pordenone, in Friuli. E' la
forza spaventosa di 270 milioni di metri cubi di ghiaia che si
staccarono dalla montagna (il Toc) e che caddero nel bacino
artificiale creato dall'imponente diga voluta per produrre nuova
energia elettrica. Venti secondi dopo, oltre 25 milioni di litri di
acqua e fango saltano il limite della diga stessa, lasciandolo
miracolosamente intatto e precipitano giù.
Quattro lunghissimi
minuti vissuti tra incredulità e terrore. Troppo pochi per decidere
se la colpa fosse dell'invaso riempito oltre il limite in quel
periodo per testarne la consistenza. Se invece non fosse colpa del
monte Toc friabile e franoso come tanti tecnici e giornalisti
ficcanaso andavano affermando (e scrivendo) da tempo. Se la tragedia
che stava per abbattersi su quelle pacifica e silenziosa comunità
non fosse l'inevitabile conseguenza di errori tecnici a raffica, di
perizie sommarie, di allarmi tralasciati per indolenza o ignoranza
per inseguire fanaticamente il sogno di un gigante mondiale
dell'energia, l'impero della produzione elettrica al servizio del
boom economico di quei tempi. Pochi minuti dopo quel rumore stridente
e sinistro paesi come Longarone, Erto e Casso non esistono più. Sono
sepolti sotto metri di fango e 1910 persone sono sepolte con essi. E
dopo il silenzio. Il silenzio nonostante una decina di inchieste,
nonostante la condanna di due dirigenti della SADE e del Ministero
dei Lavori Pubblici in quanto esecutori materiali dei lavori,
nonostante una vera ricostruzione del Vajont non ci sia mai stata. Di
330 vittime non si sono ritrovati più nemmeno i resti, tale e tanta
è la furia del mostro che urlava quella notte. E che ogni 9 ottobre,
in piena notte, torna a far rabbrividire chi ancora non dimentica la
notte del Vajont.
Questo post è stato pubblicato il 10 ttobre 2013 su Cervelliamo blog .
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