Riposa in pace, baby-hope!
Da
oggi “Baby Hope” ha un nome. Da qualche giorno, dopo 22 anni,
un mucchietto di resti umani malridotti e decomposti, sicuramente
appartenuti ad una bambina bianca, non sono più un caso irrisolto di
infanticidio a scopo sessuale.
Il
caso suscitò molto scalpore tra gli investigatori e tra i cittadini
newyorkesi
che il 23
luglio 1991
scoprirono
l'ennesima frontiera dell'orrore umano: in una ghiacciaia da picnic,
sotto ad un grosso albero di un boschetto di Washington Heights
qualcuno
aveva
rinchiuso il corpo che aveva appena soffocato ed ucciso , dopo aver
abusato di lei sessualmente. Poi aveva scelto di rinchiuderla con una
buona dose di lattine di
coca-cola in quel misero tugurio, tentando di accellerarne così la
decomposizione.
Un
“Cold Case” al contrario: in questo caso non si trattava di
rintracciare una persona scomparsa nel nulla, ma di dare identità (e
giustizia) ad un corpo senza nome. Gli investigatori batterono tutte le piste utilizzando ogni risorsa possibile: ricostruzione
al computer delle fattezze di quella bambina, migliaia di
volantini affissi o distribuiti, una taglia di 12.00 dollari, una help-line, centinaia di
segnalazioni...ma non portarono da nessuna parte. La piccola salma fu
pietosamente ricomposta e seppellita (a spese dei poliziotti) con la
pietosa epigrafe di bambina-che-spera. Ma
la
tenacia degli investigatori e la certezza che quello fosse un crimine
perpetrato e avvallato tra mura domestiche (che spiegavano
perché nessuna denuncia di scomparsa fosse mai stata presentata),
finalmente la scorsa primavera ha portato dei risultati: complice una
soffiata su una donna che andava in giro dicendo di essere la
sorella di una bambina uccisa uccisa da piccola (ma il caso non era
registrato alla Polizia), la Polizia ha rintracciato la donna e attraverso
il DNA è risalita alla madre defunta di
Angeljca Castillo, che all'epoca dei fatti aveva 4 anni, ma era già
nelle mire dello zio, Corrado
Juarez, oggi 52enne, arrestato nei giorni successivi all'identificazione.
Il
mostro, durante una visita a sua sorella Balvina, aveva attirato da
parte la piccola Angeljca, aveva abusato di lei e poi in preda ad un
raptus l'aveva soffocata. La madre aveva protetto il suo crimine,
adoperandosi con lui per trasportare e nascondere il corpo della
piccola.
Tanto
orrore aveva resistito per ventidue anni, sepolto nella coscienza
mostruosa dei due. Ma la perseveranza e la speranza della Polizia di
New York è stata più forte. Ed ha rimosso una piccola lapide al
cimitero che ora porterà un nome.
(Questo post è stato pubblicato il 14 Ottobre 2013 su Cervelliamo.blog )
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