martedì 20 agosto 2013

Scrivendo sulla storia n. 20 del 20 Agosto 2013


Perchè non fidarsi dell'amico-di-famiglia

 Amico/1: Costantin è un muratore di trentanni. E' rumeno, è ortodosso praticante, ed è l'amico di famiglia del dicono della chiesa di SS. Martiri Romani di Ponte Mammolo, nel quartiere Tiburtino di Roma. E' una persona religiosa, affidabile. In questi giorni i suoi connazionali gli affidano i figli durante il loro orario di lavoro. Il diacono non lo sa, ma lui decide di metterne un po' in macchina e portarli tutti al mare, senza avvisare nessuno, Alle 16 i genitori denunciano la scomparsa dei loro due figli gemelli, Alexander e Sebastian di 6 anni. Scatta la caccia all'uomo con in peggiori presagi in mente, ma è tutto inutile. Solo in serata, Costantin ritorna ignaro in comunità e finisce a dover spiegare la sua bravata ai carabinieri di San Basilio. Finisce tutto li, dato che i genitori dei bambini dichiarano di non volerlo denunciare per sequestro di minore.
Amico/2: Mario è un muratore di 45 anni, che a Marzo 2006 fa bene il suo mestiere nella provincia di Parma. Tra i suoi clienti c'è Paolo, direttore delle poste. Diventano amici, mentre Mario gli ristruttura la casa. Poi pensa a fare di più: una sera, con un complice, a bordo di uno scooter, armati e mascherati, piombano nella villa dell'amico e rapiscono Tommaso, il figlio di 18 mesi della coppia. L'idea è un sequestro lampo, per costringere l'amico-cliente-vittima a svuotare la cassaforte dell'ufficio postale per rivere il piccolo, che è pure sofferente e febbricitante. Le cose vanno subito male. Durante una fuga, i due cadono dallo scooter, il bimbo piange e loro lo ammazzano. Mario partecipa alla farsa del dolore e delle ricerche, minaccia di voler fare giustizia con le sue mani dei rapitori, ma nessuno gli crede e nel giro di un mese i carabinieri lo arrestano, insieme alla sua compagna ed al complice di quella sera. Mario si rivela un amico, a suo modo. A chi ancora pietosamente spera in un finale diverso, rivela il posto sul greto del fiume dove hanno sepolto il piccolo Tommy. Solo ora l'opinione pubblica tocca con mano l'orrore umano.
Locandina film Sorrentino- Rizzo Amico/3: Geremia è un sarto di abiti da sposa, vive a Sabaudia, in una modesta abitazione con l'anziana madre, immobilizzata a letto. La attività di sarto è solo una copertura. In realtà è un usuraio spietato ed ha un rapporto morboso con il genere femminile. Tra i suoi clienti c'è un piccolo imprenditore, un padre che non ha i mezzi economici per il matrimonio della figlia, un'impertinente reginetta di bellezza. La ragazza vuole un matrimonio da favola, il padre non intende negargli l'ultima bugia e Geremia diventa così “l'amico di famiglia” . La mattina del matrimonio, con la scusa, lo strozzino pretende anche uno “jus primae noctis” dalla prossima sposa. Lei gli si concede, ma in in cambio pretende un drastico sconto sul tasso d'usura della somma prestata, e di cui era a conoscenza. L'amico di famiglia deve accettare, anche la famiglia (forse consapevole del torbido intrigo, forse no) accetta e ringrazia, ma questo colpo mina la scaltrezza dell'usuraio. Subito dopo viene truffato di tutti i suoi averi dai suoi stessi complici e con la morte della madre resta ancora più solo al mondo.
Sono tre storie, sono tre epoche diverse. L'ultima è frutto della fantasia di Paolo Sorrentino ed è la trama di un ottimo film del regista napoletano del 2006. L'interpretazione di Giacomo Rizzo-Geremia è strepitosa. A rifletterci l'amico di famiglia potrebbe essere chiunque intorno a noi. 
 
Questo post è stato pubblicato il 20 agosto 2013 su Cervelliamo blog

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