Petrolio-nel-Golfo-del-Messico: -patteggiamenti-e-ancora-menzogne
Il
20 aprile del 2010 la piattaforma offshore Deepwater Horizon, gestita
dall’azienda petrolifera britannica British
Petroleum e
dalla Halliburton int.
, multinazionale
texana specializzata in lavori pubblici e in particolare nello
sfruttamento dei giacimenti petroliferi,
esplose al largo delle coste del Messico,
causando
la morte di 11 operai e il ferimento di altri 17,
oltre a provocare un disastro ambientale paragonabile
solo alla fuga reattiva di Chernobyl.
Dopo
l’esplosione la piattaforma è affondata e
per
106 giorni quasi 5 milioni di barili di petrolio si sono riversati in
mare. Secondo gli esperti si è trattato
del
più grave disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti.
Per
il
dipartimento di giustizia degli Stati Uniti la causa dell’incidente
è stata il collasso della struttura di cemento che rivestiva il
pozzo, costruito da
B.P. con
la collaborazione della Halliburton e di altre società, da
cui veniva estratto il greggio. Costituito
da una serie di collari
metallici “centralizzatori”, per
quella struttura ne sarebbero serviti ventuno,
ma
l’azienda
britannica aveva scelto di usarne solo sei. Le
indagini hanno
provato che i centralizzatori non erano
stati la
causa del disastro, ma
l’
Halliburton
ordinò
ai tecnici di distruggere i risuultati
dei test,
continuando
ad accusare la B.P.
di
aver ignorato le sue raccomandazioni.
Recentemente,
l’azienda
di servizi petroliferi ha
ammesso le
sue responsabilità.
Per
questo pagherà
una multa di 200mila dollari, il massimo previsto dalla legge.
Inoltre
garantirà la sua collaborazione alle autorità statunitensi per il
proseguimento delle indagini ed
ha
annunciato
una donazione volontaria di 55 milioni di dollari alla National Fish
and Wildlife
Foundation,
un associazione che si occupa della tutela dei mari.
Il 30
gennaio del 2013 il tribunale ha accolto il patteggiamento da 4
miliardi di dollari proposto da Bp come risarcimento in sede penale
dei danni provocati dall’incidente.
Resta
aperto tutto il contenzioso dei danni civili e quelli ambientali. Per
questi ultimi PB ha dichiarato di aver già speso finora 40 milioni
di dollari per arginare la chiazza di milioni di barili di petrolio
che ancora galleggia al largo della Louisiana, del Mississippi,
dell’Alabama e della Florida.
La
rete
televisiva Bbc
ha recentemente
raccontato
la vicenda in un suggestivo
documentario
intitolato
Il
disastro BP del Golfo del Messico.
Questo post è stato pubblicato l'8 Agosto 2013 su Cervelliamo blog
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