Nuova legge contro il femminicidio, ma è ancora la donna a dover scegliere.
Approvata
la nuova legge contro la violenza sulle donne. Gli obiettivi, hanno
spiegato il Premier Letta ed il vice Alfano presentando
alla stampa il provvedimento, sono quelli di prevenire la violenza di genere,
proteggere le vittime e punire severamente i colpevoli.
Tra
le
norme
più importanti
(e
più discusse) contenute
nel decreto legge ci sono l'allontanamento
del coniuge violento da casa,
(che punta a impedire chi è violento in casa di avvicinarsi ai
luoghi domestici), l'irrevocabilità
della querela per
violenza e maltrattamenti (servirà a sottrarre la vittima al rischio
di successive intimidazioni
o
ricatti tesi
a farla ritirare), l'arresto obbligatorio in flagranza per
i reati di maltrattamento familiare e stalking (garantendo quindi
la
vittima di
colui
che viene sorpreso in un atto di violenza domestica o di stalking).
Pene
più severe, corsia giudiziaria preferenziale e patrocinio gratuito
sono le altre norme che dovrebbero facilitare le denunce e tutelare
le donne.
Le
donne, già. Ma come rispondono loro, vittime dei quotidiani casi
di violenza? Intervistata da uno dei maggiori quotidiani italiani,
Rosaria
Aprera,
ex Miss Italia, picchiata e quasi uccisa dal marito a botte nello
scorso mese di giugno dichiara di non aver ancora realizzato del
tutto quello che le è successo. A tre
mesi da quel pomeriggio in cui la folle gelosia del convivente l'ha
mandata in ospedale in coma e l'ha lasciata senza la milza e con
lesioni permanenti, è determinata a costituirsi parte civile in
giudizio anche se sostiene che bisogna operare un distinguo tra caso
e caso. Il suo sicuramente è un caso atipico, se nella stessa
intervista dichiara pure di amare ancora il marito, e di essere
dispiaciuta di quanto è successo.
I
difensori dell'uomo fanno tesoro di queste dichiarazioni, e
unitamente alle lettere che lei continua a fargli arrivare in
carcere, si preparano a utilizzarle nel processo. Ciò rischia di vanificare così
ogni nuova legge o inasprimento, spostando il problema dalle aule di
giustizia alle mura domestiche. Rosaria, lancia anche un appello alle sue
coetanee, vittime di
maltrattamenti: "anche se li amate, lasciate
gli uomini violenti".
Questo post è stato pubblicato il 10 Agosto 2013 suCervelliamo blog
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