sabato 10 agosto 2013

Scrivendo sulla storia n. 16 del 10 Agosto 2013

Nuova legge contro il femminicidio, ma è ancora la donna a dover scegliere.

Approvata la nuova legge contro la violenza sulle donne. Gli obiettivi, hanno spiegato il Premier Letta ed il vice Alfano presentando alla stampa il provvedimento, sono quelli di prevenire la violenza di genere, proteggere le vittime e punire severamente i colpevoli.  
Tra le norme più importanti (e più discusse) contenute nel decreto legge ci sono l'allontanamento del coniuge violento da casa, (che punta a impedire chi è violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici), l'irrevocabilità della querela per violenza e maltrattamenti (servirà a sottrarre la vittima al rischio di successive intimidazioni o ricatti tesi a farla ritirare), l'arresto obbligatorio in flagranza per i reati di maltrattamento familiare e stalking (garantendo quindi la vittima di colui che viene sorpreso in un atto di violenza domestica o di stalking). 
Pene più severe, corsia giudiziaria preferenziale e patrocinio gratuito sono le altre norme che dovrebbero facilitare le denunce e tutelare le donne.
Le donne, già. Ma come rispondono loro, vittime dei quotidiani casi di violenza? Intervistata da uno dei maggiori quotidiani italiani, Rosaria Aprera, ex Miss Italia, picchiata e quasi uccisa dal marito a botte nello scorso mese di giugno dichiara di non aver ancora realizzato del tutto quello che le è successo. A tre mesi da quel pomeriggio in cui la folle gelosia del convivente l'ha mandata in ospedale in coma e l'ha lasciata senza la milza e con lesioni permanenti, è determinata a costituirsi parte civile in giudizio anche se sostiene che bisogna operare un distinguo tra caso e caso. Il suo sicuramente è un caso atipico, se nella stessa intervista dichiara pure di amare ancora il marito, e di essere dispiaciuta di quanto è successo.
 I difensori dell'uomo fanno tesoro di queste dichiarazioni, e unitamente alle lettere che lei continua a fargli arrivare in carcere, si preparano a utilizzarle nel processo. Ciò rischia di vanificare così ogni nuova legge o inasprimento, spostando il problema dalle aule di giustizia alle mura domestiche. Rosaria, lancia anche un appello alle sue coetanee, vittime di maltrattamenti: "anche se li amate, lasciate gli uomini violenti".

Questo post è stato pubblicato il 10 Agosto 2013 suCervelliamo blog

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